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  • I valdesi nel sud Italia
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  • i legami con il Piemonte e Ginevra
Manfredonia e Ginevra - mostra su Guardia Piemontese

I valdesi immigrati nel Sud Italia continuarono a mantenere forti legami con i paesi d’origine (dove alcuni avevano lasciato le loro famiglie) e i contatti furono garantiti dalla rete clandestina dei barba, i predicatori itineranti valdesi. Essi percorrevano periodicamente grandi distanze per raggiungere le comunità disperse.
Nella documentazione superstite, proveniente soprattutto dagli interrogatori dell’Inquisizione, ricorrono spesso riferimenti ai contatti fra i due estremi della penisola.
Nel XIV secolo i valdesi del Mezzogiorno costituivano un gruppo cospicuo e organizzato, e i verbali dei processi dell’Inquisizione riferiscono numerose notizie sui collegamenti esistenti da un capo all’altro della penisola, dove raccoglievano anche collette a sostegno delle comunità disagiate. Nel 1387 alcuni interrogati di una comunità piemontese dissero di ricevere visite da parte di due predicatori, originari della Puglia, che era allora ritenuta il principale centro di irradiazione del movimento.
Durante i processi seguiti alla “crociata” antivaldese che colpì la Valle di Pragelato (a ovest di Torino) nel 1488, sono spesso menzionate le fitte relazioni fra il Piemonte e l’Italia centro-meridionale (che era vista come una terra di rifugio, grazie alla minore pressione dell’Inquisizione).
Anche all’assemblea di Chanforan del 1532, che segnò l’adesione dei valdesi alla Riforma, parteciparono dei rappresentanti provenienti dalla Puglia e dalla Calabria. Da quel momento in poi il centro d’azione si spostò progressivamente verso l’area alpina, e a partire dalla metà del Cinquecento le sorti di queste due aree seguirono strade differenti, dettate da diverse condizioni politiche, economiche e sociali e forse anche da una differente consapevolezza nei confronti dell’adesione alla Riforma.
Altri legami dovevano infine esistere fra valdesi e riformati del Mezzogiorno d’Italia, dove le nuove idee circolavano grazie alla diffusione di libri “proibiti” e il transito di predicatori provenienti dall’Europa centrale.

 

Immagini
1) Manfredonia, uno dei principali centri del movimento valdese nel medioevo.
2) Ginevra raffigurata come "fortezza dell'eresia": la città divenne punto di riferimento della Riforma calvinista che raggiunse anche l'Italia meridionale

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