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  • Calvino e la Bibbia
calvino

Conosciuto come riformatore di Ginevra, Calvino è uno studioso della Bibbia di eccezionale acume e come tale va ricordato. Lo è anzitutto sul pulpito, dove svolge con passione l’incarico affidatogli di spiegare le Scritture al popolo. Come umanista è affascinato dal testo, come pastore è convinto che la Bibbia torni ad essere Parola di Dio quando è predicata ai credenti. È un maestro altrettanto efficace anche nelle lezioni pubbliche in cui commenta i libri biblici ad un livello superiore.

Due elementi caratterizzano la sua lettura della Scrittura. Mentre i teologi cattolici continuano a riferirsi al testo latino, egli usa, come è doveroso, quelli originali: ebraico e greco.

Riguardo al contenuto, dà una lettura unitaria del messaggio biblico. Il suo centro è naturalmente l’opera di Cristo, di cui i due Testamenti sono testimonianza, che lo precedono e che lo seguono, ma entrambi sono da leggersi come Parola di Dio dal punto di vista del messaggio e dell’autorità.


CON GLI OCCHI DEL TEMPO
con gli occhi del tempo con gli occhi del tempo
Nel’500 erano ampiamente diffuse pubblicazioni di poche pagine, note come “fogli volanti”, che consentivano di coinvolgere nel dibattito religioso non solo gli intellettuali ma tutti gli strati della popolazione.

(A sinistra) L’avidità e l’avarizia che porterebbero alla rovina la stessa Chiesa di Roma (il papa stesso ne resta strangolato) sono raffigurate in una xilografia tedesca della seconda metà del ’500.
(A destra) La caricatura di Lutero con sette teste (chiaro riferimento all’Apocalisse di Giovanni) è segno delle differenti posizioni e delle contraddizioni interne alla Riforma (xilografia tedesca del 1520).

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