Conosciuto come riformatore di Ginevra, Calvino è uno studioso della Bibbia di eccezionale acume e come tale va ricordato. Lo è anzitutto sul pulpito, dove svolge con passione l’incarico affidatogli di spiegare le Scritture al popolo. Come umanista è affascinato dal testo, come pastore è convinto che la Bibbia torni ad essere Parola di Dio quando è predicata ai credenti. È un maestro altrettanto efficace anche nelle lezioni pubbliche in cui commenta i libri biblici ad un livello superiore.
Due elementi caratterizzano la sua lettura della Scrittura. Mentre i teologi cattolici continuano a riferirsi al testo latino, egli usa, come è doveroso, quelli originali: ebraico e greco.
Riguardo al contenuto, dà una lettura unitaria del messaggio biblico. Il suo centro è naturalmente l’opera di Cristo, di cui i due Testamenti sono testimonianza, che lo precedono e che lo seguono, ma entrambi sono da leggersi come Parola di Dio dal punto di vista del messaggio e dell’autorità.