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  • Una "società cristiana"
calvino

In accordo con i magistrati, Calvino intende anche riformare Ginevra sulla base della legge divina, mantenendole però il suo carattere di città cristiana. A questo scopo suggerisce una serie di provvedimenti: vengono promulgate le Ordonnances, un regolamento della vita cittadina, di cui il Consistoire, organo disciplinare, deve verificare l’attuazione; viene pubblicato un catechismo per l’insegnamento della nuova fede; vengono aperte scuole per tutti e l’ospizio per i malati.

I magistrati e Calvino hanno però visioni diverse. I primi, esponenti della borghesia ginevrina, ragionano in termini localistici e, come i loro colleghi svizzeri, considerano la chiesa un elemento della vita civile che rientra nella loro giurisdizione.

Calvino invece, francese e ispirandosi alla sua cultura, pensa in termini europei e rivendica per la chiesa una piena autonomia.

Di qui una situazione che per molti anni si mantiene fortemente conflittuale.


CON GLI OCCHI DEL TEMPO
con gli occhi del tempo con gli occhi del tempo
(A sinistra) L’attesa angosciosa della fine dei tempi, sentita come imminente, nasce da un largo uso delle profezie dell’Apocalisse tramite illustrazioni a stampa: «il quinto angelo suonò e vidi una stella, che dal cielo era caduta sulla terra, e le fu data la chiave del pozzo dell’abisso… dal pozzo salì un fumo.. e dal fumo uscirono delle locuste che si sparsero per tutta la terra…» (incisione di Lucas Cranach).

(A destra) La speranza in un mondo e una società migliori prendono forma in una varietà di teorie; una delle più note è l’Utopia di Thomas More, il sogno di un’isola-regno abitata da una società ideale, pacifica, dove a regolare la vita degli uomini sia la cultura (edizione stampata a Basilea nel 1571).

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