Le elezioni del 1555, con la vittoria del “partito” calvinista, segnano una svolta: la città si avvia a diventare quello che resterà nei secoli, la capitale di una comunità religiosa di dimensione mondiale, una “Roma protestante”, senza autorità ma di grande autorevolezza spirituale.
Centrale operativa dove viene programmata la seconda ondata della Riforma, che succede alla prima, luterana, e tocca i paesi fuori dell’area germanica: Scozia, Francia, Polonia, Paesi Bassi.
Scuola di formazione dove fanno il loro apprendistato i giovani che organizzano le nuove chiese con forte coscienza ecclesiale nei confronti dei poteri politici e spirito innovativo.
Rifugio per gli evangelici che fuggono la repressione dei paesi cattolici e rinnovano l’economia locale facendone un centro tipografico di prim’ordine.
Esempio di riforma scolastica col suo Collège di studi secondari e la sua Acadèmie universitaria affidata all’umanista Teodoro di Beza.