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  • 1870-1914: organizzare la minoranza
calvino

Chiusa la fase eroica, si apre, anche per gli evangelici, quella impegnativa della costruzione: "fare gli italiani" (secondo il detto di Massimo D'Azeglio), dopo aver fatto l'Italia; contribuire cioè a creare nel paese una nuova coscienza religiosa e civile con l'alternativa di un cristianesimo evangelico.

Nel mezzo secolo che segue, sotto i governi delle sinistre prima e di Giolitti poi, si viene progressivamente strutturando unlta1ia evangelica in cui le identità assumono caratteri precisi. Mentre quella valdese conserva le proprie caratteristiche, nel movimento delle "chiese libere" si delineano orientamenti differenti. Il primo, attorno a Piero Guicciardini e Teodorico Pietrocola Rossetti, sottolineando l'aspetto personale della conversione e del rigorismo biblico, dà luogo alle assemblee dei Fratelli, il secondo, con Alessandro Gavazzi, più aperto ai problemi della società, alla Chiesa cri­stiana libera.

Intorno ai missionari anglosassoni si costituiscono invece chiese metodiste e battiste, a cui si aggiungono successivamente altre confessioni a completare il quadro: awentisti, Esercito della salvezza, pentecostali. A inizio Novecento l'evangelismo italiano è ormai realtà.


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