Gli anni 1859-60 vedono saldarsi le due anime del Risorgimento, quella della politica cavouriana e quella awenturosa, garibaldina. In pochi mesi la penisola italiana ha un nuovo assetto e a questa unificazione si accompagna anche l'espansione della presenza evangelica.
Evangelisti e colportori, seguendo di poco bersaglieri e camicie rosse, aprono locali, raccolgono gruppi di simpatizzanti, tengono dibattiti, utilizzando gli spazi concessi dal clima di relativa tolleranza che si è ormai instaurato.
Il Sinodo valdese risponde alla nuova situazione creando un Comitato di Evangelizzazione per coordinare le iniziative e trasferisce a Firenze la scuola di Teologia. Le Chiese libere, dal canto loro, awiano un processo di unificazione intorno a principi comuni.
Queste prospettive di rinnovamento spingono associazioni o confessioni religiose del mondo anglosassone, metodiste e battiste, ad inviare predicatori per affiancare gli evangelici italiani nella loro opera.