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Biblioteca

La storia

biblioteca valdese

L’attuale Biblioteca valdese nasce dalla fusione della Bibliothèque du Collège e della Bibliothèque pastorale, che si erano formate negli anni ’30 e ’40 dell’800 per rispondere alle nuove esigenze di formazione di pastori, insegnanti, studenti.
Ospitate entrambe presso il Collegio valdese, trovarono una nuova sistemazione quando, nel 1889, venne costruita la Casa valdese, per ricordare il secondo centenario del "glorioso rimpatrio". Nell’ampia sala che fronteggia l’Aula sinodale furono infatti collocate sia la Biblioteca del Collegio che quella pastorale, insieme alla "Nouvelle Bibliothèque Vaudoise" che Alexandre Vinay, bibliotecario a partire dal 1879, aveva raccolto attraverso doni, lasciti, assegnazioni di case editrici. Alla fine degli anni ’80 la Bibliothèque de la Maison vaudoise, come veniva designata correntemente, contava circa 16000 volumi. L’incremento del patrimonio librario fu costante: 30000 volumi negli anni ’30 del Novecento, 50000 nel 1963, 61000 nel 1979.
La seconda grande trasformazione avvenne anch’essa in occasione di una ricorrenza centenaria: nel 1989, anniversario del terzo centenario del "glorioso rimpatrio", nell’ambito della costituzione del Centro culturale, le collezioni librarie furono collocate nell’edificio che aveva ospitato il Convitto valdese, trasferendo al tempo stesso anche la Biblioteca della Società di studi valdesi, mentre nella vecchia sala della biblioteca presso la Casa valdese rimasero alcune collezioni di interesse storico, a ricordo della sua prima destinazione. Iniziò contestualmente anche la fase di riorganizzazione della biblioteca, con la realizzazione in particolare del progetto di informatizzazione dei suoi cataloghi.

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